I segreti del suono Moment

Apr 7, 2021

Le voci dei nostri cari, le onde del mare e gli uccellini che cantano, gli strumenti musicali, il traffico.
In realtà molte persone hanno difficoltà a sentire in maniera naturale i suoni che per loro sono importanti.
Secondo il National Institute of Health (NIH), una persona su 8 dai 12 anni in su ha una perdita uditiva. Il 25 % degli adulti tra i 65 e i 75 anni e il 50% degli over 75 hanno una perdita uditiva che compromette la loro qualità della vita. Si stima inoltre che in America oltre 26 milioni di persone abbiano una perdita uditiva permanente e che ulteriori 29 milioni di persone potrebbero trarre beneficio dall’utilizzo di un apparecchio acustico.
Per molte persone però portare gli apparecchi acustici risulta un problema perché il loro suono non risulta naturale come vorrebbero.

Nel momento in cui gli apparecchi acustici sono passati alla tecnologia digitale, ci sono stati miglioramenti significativi per la riduzione del rumore e l’elaborazione avanzata del suono, ma con dei compromessi. Gli apparecchi acustici sono stati creati per compensare la perdita uditiva e tornare a far sentire il segnale vocale ma dobbiamo ricordarci che il rumore ambientale e le conseguenze della perdita uditiva variano da persona a persona. Gli apparecchi acustici odierni sono intelligenti, possono elaborare e separare il rumore di fondo mentre migliorano l’ascolto della conversazione ed alcuni possono adattarsi automaticamente ai diversi ambienti acustici così che il portatore non debba effettuare manualmente delle modifiche.

Tutto questo è possibile attraverso un’elaborazione del segnale digitale avanzata ed è proprio qui che giace la ragione per cui gli apparecchi acustici devono ancora migliorare la loro naturalezza.

L’ELABORAZIONE DEL SEGNALE
Widex da sempre è determinata nel fornire la massima qualità sonora ed infatti era già leader nel mercato con la latenza più bassa tra tutti i produttori. L’utilizzo di una banca di filtri basata sul dominio del tempo, insieme alla frequenza di campionamento di 32 kHz e i 16 kHz di larghezza di banda, fanno in modo di avere solide base per affrontare l’effetto del filtro pettine. La soluzione è un innovativo e super veloce percorso di elaborazione del segnale chiamato ZeroDelay che riesce a garantire una latenza media di soli 0.5 millisecondi permettendo di eliminare lo spiacevole effetto del filtro pettine.

Molte delle funzioni chiave come la stabilità acustica, il controllo adattivo del guadagno e l’avanzato del rapporto segnale-rumore ancora hanno la priorità, mentre altre funzioni sono state modificate seguendo il nuovo paradigma di un suono naturale. I due percorsi, lo ZeroDelay e il “Classico” coesistono l’uno a fianco all’altro e, a seconda delle necessità dell’utilizzatore, l’audioprotesista può programmarli come quello principale. Il punto è che nella vita reale l’ascolto dipende dal contesto e anche dall’intenzione della persona. Per questo l’utente può cambiare il percorso di elaborazione a seconda di dove si trovi e di cosa voglia sentire.

UN UDITO MIGLIORE
Perché tutto questo è importante? Una delle ragioni principali è perché in questa maniera sempre più persone potranno beneficiare dell’aiuto di un apparecchio acustico. La maggior parte delle persone alla prima applicazione sono nella fascia tra i 60 e i 70 anni e nonostante la perdita uditiva sia iniziata parecchi anni prima, i dati ci dicono che il tempo medio di deprivazione uditiva è di 6/7 anni. Aspettare 7 anni per mettere un apparecchio acustico e poi sentire in maniera metallica non è sicuramente incoraggiante. Per questo è stato creato Moment. Quello che ci ha dimostrato lo sviluppo del percorso ZeroDelay è che c’è ancora margine di miglioramento e innovazione verso la creazione di un perfetto suono naturale.

Hai domande? Contattami per qualsiasi informazione sugli apparecchi acustici Widex.
Dott.ssa Federica Zurlo
Tel: 338 2664649
Mail: federica@federicazurlo.it